Cosa fare a rovereto e dintorni

Rovereto è una cittadina di cui ci si innamora a prima vista. Il contesto urbano è piacevole, tranquillo e, passeggiando tra le strade del centro storico, è praticamente impossibile non lasciarsi incantare dall’impronta veneziana e dai pittoreschi affacci sul fiume Leno, così caro agli abitanti del posto. Le piazze e i viali ampi raccontano la storia della città, che affonda le sue radici nel medioevo così come nelle Repubbliche Marinare, che parla di imperatori, di guerre lontane e di altre più recenti. Naturalmente, soggiornare in un appartamento nei pressi del centro facilita la visita e permette di vedere Rovereto e i suoi dintorni tutto con la giusta calma. Detto questo e stabilito che è bene avere il meglio di Rovereto a portata di mano, non rimane altro da fare che andare a scoprire a una a una le tante bellezze e curiosità della città e dei suoi dintorni. Un consiglio? La permanenza in città durante il periodo natalizio offre anche la possibilità di godersi i festosi mercatini di Natale, prodighi di delizie culinarie e di articoli di artigianato.

Camminando per le vie del Centro storico

Cosa fare a Rovereto

Le belle strade acciottolate del centro storico di Rovereto, così come gli suoi slarghi, le affascinanti case d’epoca e le storiche botteghe artigiane invitano a una piacevole passeggiata che tocca via Mercerie, Piazza Erbe, Piazza Malfatti e via dei Portici. All’interno di questa area c’è decisamente molto da visitare ma soggiornare in zona limita l’imbarazzo della scelta. Ma cerchiamo di andare con ordine…

Il Ponte Forbato e la Casa dei Turchi

La Casa dei Turchi, insieme al Ponte Forbato che la ospita, non può lasciare indifferenti. Del resto, da sempre, questo insieme ha costantemente colpito la fantasia degli abitanti e degli antichi viandanti. Il Ponte, attualmente, congiunge la zona seicentesca del quartiere di Santa Maria, nel centro storico, con la quattrocentesca zona veneziana. Il ponte, con ogni probabilità, venne edificato in periodo romano e prese il nome di pons foris ab ante, in altre parole ponte della porta davanti, quindi della porta di accesso alla città. Successivamente prese il nome di Ponte Forbato. Nel 1797 un’alluvione lo distrusse parzialmente. Il Comune ne costruì immediatamente uno nuovo in legno e fu ricostruito definitivamente in pietra nel 1840. La casa dei Turchi lega invece il suo nome alle verande in legno, antiche e di derivazione araba. Ricordano infatti le Mashrabija, caratteristiche mascherature degli edifici tipici dell’ architettura araba che permettono di vedere ma, al tempo stesso, impediscono di essere visti. Secondo una leggenda locale nell’edificio, in passato, un commerciante turco ospitava il proprio harem.

Il Castello ed il Museo della Guerra

L’antico maniero è sicuramente da visitare. Dal 1921 accoglie al suo interno il Museo Italiano della Guerra, con una collezione storica dedicata alla Grande Guerra del 1915/1918 che si intreccia in modo molto suggestivo con l’antica struttura del castello. Fra i vari reperti esposti meritano un’attenzione particolare i velivoli d’epoca come, per esempio, il Nieuport-Macchi 10, i manifesti e i volantini bellici, i materiali impiegati per la guerra in trincea, le divise e un’ampia esposizione di foto emozionanti. Il valore aggiunto alla visita al castello di Rovereto è sicuramente lo splendido panorama che, da questa postazione, si apre sulla città.

La Serenissima a Rovereto

L’impronta veneziana, a Rovereto, si percepisce a ogni passo ed è una presenza costante e magnifica. Si passeggia per via Rialto, strada già evocativa della Serenissima, e si arriva alla Porta di San Marco. Questa era l’antico ingresso alla cittadina, costruita nel 1483 dai veneziani. L’impronta dei costruttori è ben identificabile perché, alla sommità della porta, è presente un affresco di Augusto Sezanne che raffigura il Leone di San Marco. Simbolo del dominio veneziano è anche la Chiesa di San Marco. Anche questo edificio porta impresso sulla facciata il Leone, emblema della Serenissima. La Torre Civica, infine, è stata edificata dai Castelbarco su una porta di accesso alle mura. Risale al 1300 e nel 1519 fu completata con un orologio che, da allora, segna il tempo degli abitanti di Rovereto. Una volta erano il campanone a indicare il mezzogiorno e la campanella a invitare i ragazzi ad andare a scuola. Attualmente, ogni giorno, è il suono di una sirena a segnalare il mezzodì.

Il Museo Mart e Teatro Zandonai

Il Marti di Rovereto

Rovereto e Mart sono quasi sinonimi. Il Museo di Arte Moderna e Contemporanea ospita una collezione permanente che farà la felicità degli amanti del genere. La visita richiede un paio d’ore e, molto spesso, sono presenti anche esposizioni temporanee di grande interesse. Nelle vicinanze del Mart è da vedere anche il Tatro Zandonai. Risalente al 1783 è il primo teatro che venne realizzato in Trentino. Durante la Prima Guerra Mondiale venne utilizzato come caserma, magazzino e stalla. A fine guerra ritrovò il suo ruolo e nel 2014 è stato completamente restaurato. Un piccolo gioiello in cui è meraviglioso assistere a una delle tante rappresentazioni in programma.

Casa d’Arte Futurista Depero: unico museo futurista d’Italia

La Casa d’Arte Futurista Depero è fa parte del Mart. Nata dalla visione dell’artista Fortunato Depero è l’unico museo futurista d’Italia.
Oltre a piccole mostre tematiche, nelle sale del museopossiamo trovare una ricca collezione permanente.

La Campana dei Caduti

la campana dei caduti di Rovereto

In memoria dei caduti di ogni guerra, la campana, battezzata Maria Dolens, è il simbolo della pace. Ideata da Antonio Rossaro, nasce nel 1924 dalla fusione dei cannoni delle nazioni coinvolte nella Prima Guerra Mondiale e, in tutto il mondo, è la campana più grande che suoni a distesa. Rifusa nel 1960 a causa di un’incrinatura, fu benedetta da Papa Paolo VI e posta sul colle di Miravalle. Da questa posizione domina l’intera Rovereto. Al tramonto, ogni sera, i suoi 100 rintocchi ricordano a tutti la necessità di una pace universale.

Le gioie del palato

A Rovereto è facile far dialogare qualche piccola gioia del palato con storiche eccellenze locali. Ecco un paio di appuntamenti da non lasciarsi scappare.

Antica Torrefazione e Museo del caffè

Per esempio, dopo aver ammirato la settecentesca Fontana del Nettuno in Piazza Battisti, arriva con piacere l’ora di concedersi un caffè in uno dei suoi luoghi simbolo nel nostro Paese: il Caffè Bontaldi. Ancora oggi ospita la più antica torrefazione italiana con annesso un piccolo museo visitabile che consente di attraversare la cultura e la storia del caffè nel periodo in cui ancora non esisteva l’Italia unita. Dopo questo viaggio fra le diverse professionalità che si muovono intorno alla materia prima, ci si può sedere al tavolino e ordinare un ottimo caffè, magari accompagnato da cornetto appena sfornato.

Brindare con Mozart

Poco distante dal centro storico di Rovereto la visita alla Cantina di Isera è un’esperienza a dir poco meravigliosa. I visitatori possono trattenersi in mezzo ai vigneti e alle persone che se ne occupano. In ottobre si vendemmia il Marzarino. Già Mozart apprezzava il gusto di questo vitigno autoctono, tanto che nel Don Giovanni, e più precisamente nel secondo atto, è presente la frase “Che si versi l’eccellente Marzarino”. In qualsiasi stagione, comunque, la visita è apprezzabile e si conclude sempre con una degustazione accompagnata da un aperitivo e da un ricco tagliere di salumi. In loco è anche possibile acquistare prodotti della Cantina da portare a casa o da regalare.

Alla scoperta dei dintorni di Rovereto

Già che ci si trova in zona vale sicuramente la pena visitare i dintorni di Rovereto che, così come la cittadina, sono prodighi di luoghi incantevoli e di grande interesse sia sotto il profilo naturalistico sia sotto quello storico e artistico. La zona è apprezzabile in qualsiasi stagione dell’anno e riserva sempre paesaggi di grande suggestione. La Vallagarina, percorsa dall’Adige, è infatti terra di meleti e di vigne circondati da montagne, percorsi naturali, panorami, laghi e castelli.

Il Borgo di Frapporta e Arco di Trento

Il borgo di Frapporta è davvero piccolissimo, circa una decina di case, ognuna delle quali sfoggia un orticello privato, ben curato e spesso circondato da alberi da frutto. Colpisce il silenzio, spezzato solo dal cantare dei galli e dall’abbaiare dei cani. Il paese è collegato con un antico castello, attualmente trasformato in dimora privata. Anche Arco di Trento offre bellezze al visitatore. Nel centro storico, già di per sé piacevolissimo, è possibile ammirare la Collegiata dell’Assunta e l’antico Casinò mentre, una volta al di fuori dalla cinta muraria, si può raggiungere l’Arboreto e, con una breve salita, raggiungere il Castello.

Il castello di Avio

Posto come sentinella di guardia tra Veneto e Trentino si vede fin dall’autostrada e invita a una visita. Il mastio, di origine romana, è imponente e svetta sullo sfondo delle montagne. Le palizzate lignee nel XI secolo furono sostituite da murature in pietra e venne edificato il mastio, a pianta esagonale e altissimo. Lo si raggiunge attraversando le vigne e incanta all’istante. La Casa delle Guardie, al suo interno, emoziona con i suoi affreschi trecenteschi. Nel palazzo Baronale è presente traccia di un affresco con una Crocifissione attribuita a Giotto. Nella Stanza dell’Amore altri affreschi riportano all’epoca cortigiana e alla presenza di cavalieri e dame. Del resto, fino al 1200, il castello fu dimora dei Castelbarco e l’impronta di corte è ancora ben visibile. Prima di completare la visita, il consiglio è quello di salire in cima al maniero da dove si gode di una vista decisamente suggestiva. L’Adige scorre lento sul fondovalle mentre le montagne superano l’altezza del Castello.

Il Lago di Cei

Un altro gioiello della zona è il Lago di Cei, piccolissimo e, al tempo stesso, incantevole. Abbracciato dai boschi che lo circondano, accoglie nelle sue acque calme pesci e ninfee. Una gita perfetta per famiglie con bambini, per chi ha in programma di fare una pedalata in bici o una camminata lungo le sue sponde e, soprattutto, per gli amanti della fotografia, che avranno modo di fare scatti indimenticabili.

In marcia su fronte della Grande Guerra

Gli amanti del trekking non possono farsi mancare il Sentiero della Pace. Il percorso completo si attraversa in tre giorni, ma è possibile anche farne una parte per ricavarne emozioni indimenticabili. Ci sono sentieri facili dedicati ai meno esperti e altri, al contrario, più impegnativi. La zona fu protagonista della Grande Guerra e su queste montagne si fronteggiarono a lungo le truppe avversarie in una guerra di posizione. Il sentiero si snoda lungo quella che fu la linea del fronte in Trentino e lungo via si incontrano fortificazioni, luoghi della memoria e postazioni militari.

Foto by VisitRovereto.it